Marsupi e fasce

MARSUPI E FASCE: quali aggiustamenti posturali inducono?

Oggi, più che in altri momenti storici, si sta attuando una riscoperta del legame più intimo tra mamma e bambino, quel legame già sperimentato durante i nove mesi gravidanza inziando da quello che viene definito “indossare” il proprio piccolo grazie all’ausilio di fasce e marsupi. Questa modalità che certamente può soddisfare il bisogno di un contatto profondo, può però non essere quella più indicata per il mantenimento di un buono stato di salute a lungo termine della mamma, soprattutto se in presenza di una problematica a carico della parete addominale.

Analizzare ciò che induce dal punto di vista anatomo-funzionale il portare un bambino così come uno zaino sul dorso o sulla zona anteriore potrà aiutare a capire meglio quanto scritto sopra.

Quando si sceglie questa modalità di trasporto, si deve mettere in conto che difficilmente si ha una fisicità tale da consentire e supportare positivamente questo “sforzo” senza attuare negativi compesi a livello poturale globale.

Quando si porta sul dorso un carico importante, sia questo uno zaino o un bambino, si fatica nel tempo a mantenere la fisiologica curva lombare e si tende a cifotizzare maggiormente il tratto dorsale, con conseguente leggera flessione del busto in avanti. Questa situazione induce diversi aggiustamenti posturali non corretti: l’utilizzo importante del tratto cervicale per consentire alla persona di guardare avanti e non in basso, una modificazione degli assi di carico che gravano sulla colonna vertebrale e un incremento della pressione intra addominale causato appunto dalla flessione del tronco in avanti, che in chi soffre di una problematica a carico della parete addominale può portare nel tempo ad una ingravescenza della propria condizione.

 

Per quanto riguarda inceve il trasporto di un bambino o di uno zaino nella parte anteriore, gli aggiustamenti posturali a cui si va incontro sono differenti ma altrettanto scorretti per il mantenimento di un buon assetto globale.

In questa condizione la mamma è portata, per bilanciarsi, a spostare indietro le spalle creando così un’accentuazione della fisiologica curva lombare che induce una modificazione degli assi di carico che gravano sulla colonna vertebrale e che può portare ad una più frequente insorgenza di rachialgie. Inoltre in una condizione di questo tipo il peso del bambino grava fortemente sull’addome, sottoponendolo ad un grande incremento pressorio che, a maggior ragione in presenza di una problematica a carico della parete addominale, può diventare molto nocivo soprattutto a lungo termine.

A volte si sceglie di sottoporre il proprio organismo a situazioni che non sono le più adatte per il mantenimento del proprio stato di salute.

Talvolta lo si fa guidate da un emozionale forte, come può essere il desiderio di tenere il proprio piccolo sempre accanto a sé, altre volte invece lo si fa per non conoscenza.

Essere informate su ciò che accade al proprio corpo è il modo migliore per fare scelte consapevoli per sé stesse e per il proprio benessere.

 

A cura di Valentina Vandelli

Dottoressa in Scienze e Tecniche dell’Attività Motoria Preventiva e Adattata

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