Diastasi e Gyrotonic

Diastasi e Gyrotonic

Ogni giorno, nel gruppo Facebook, qualcuno domanda “ma posso fare ginnastica con la diastasi?” Posso fare “questo?” E “quello?

Ogni situazione è a sé ma, in linea di massima, esercitarsi è fortemente consigliato, ovviamente facendo esercizi specifici e, ancor meglio, sotto il controllo di professionisti.
Occorre però esercitarsi nel modo corretto per non rischiare di aggravare la situazione e, anzi, nel caso di diastasi di lieve entità,  perfino per arrivare alla risoluzione della problematica.
Abbiamo già parlato della ginnastica hipopressiva (link a http://www.diastasidonna.it/hipopressiva-questa-sconosciuta/) ma, a seguito della segnalazione di alcune mamme del gruppo, oggi vi vogliamo parlare del metodo Gyrotonic.
Per saperne di più abbiamo intervistato la Dott.ssa Ilenia Lorusso, insegnante del Performer Studio Priscilla A.S.D.  nonché mamma bis come molte di noi.
Prima di lasciarvi al video, vi anticipo che il Gyrotonic è un metodo innovativo che permette di prendersi cura delle articolazioni e della muscolatura tramite un allenamento mirato e personalizzato, che permette l’allungamento e il potenziamento senza sovraccarichi.

Lascio spiegare all’esperta le peculiarità di questa disciplina che trae le sue basi dallo yoga, di cui condivide i principi ma da cui si distingue per l’utilizzo di macchinari che vengono definiti “facilitatori del movimento”.

Voglio però anche lasciarvi alcuni spunti di riflessione emersi durante la chiacchierata con la Dott.ssa Lorusso.

Sì perché, alla fine, da qualsiasi punto affrontassimo il discorso, arrivavamo sempre a queste parole chiave:

Armonia

-Equilibrio

-Consapevolezza

È chiaro, non sono concetti legati solamente a questa disciplina ma è interessante vedere come il benessereabbia diverse chiavi di lettura e si possa raggiungere attraverso varie strade e vari stili di vita.
Ma nulla si può senza l’intenzione di provare a percorrere una strada nuova ed il coraggio di spogliarsi dalle debolezze, aprendo quella portache si affaccia sul percorso volto il miglioramento di sé stessi.
Si dice che per ritrovarsi occorre perdersima a volte basta anche guardarsi con occhi diversi; bisogna solo trovare lo “switch” per partire, incontrare la persona giusta con cui intraprendere questo percorso.
Sembrano considerazioni “banali” e forse lo sono ma devo ringraziare Ileniaper avermi aiutato a rifletterci perché, comunque, mi hanno segnato.
Spesso parliamo come se fossimo a compartimenti stagni, come se il nostro unico problema fosse la posizione dei retti addominali, come se l’intervento di plicatura dei retti risolvesse ogni cosa e invece no. Anche questa volta, grazie a questa intervista, si torna al concetto che, per arrivare a stare bene, ci vuole tempo, pazienza, determinazione e tanto lavoro fisico e mentale su di sé.

E allora non resta che rimboccarci le maniche…

Clicca qui per vedere il video

 

Buon lavoro a tutte!

Articolo a cura di Elisa Gemini

Give a Reply