Recentemente una delle domande che le mamme alla ricerca di
una seconda o terza gravidanza e con diastasi conclamata mi sottopongono è
quali sono i rischi a cui si va incontro e quali precauzioni adottare.
Può accadere che la seconda gravidanza determini un’accentuazione della
diastasi, possiamo tuttavia cercare di evitare un peggioramento innanzitutto
seguendo un’ alimentazione sana, evitando così di prendere troppo peso e di
gravare ulteriormente sui visceri e il pavimento pelvico.
Un buon percorso di accompagnamento alla nascita condotto da professionisti formati in materia può essere utile anche per chi è alla seconda o terza gravidanza e vuole lavorare sul pavimento pelvico.
Solo di recente il tema della diastasi è emerso in maniera
importante e come tale va considerato e affrontato all’interno dei percorsi
nascita. Le future mamme e le neomamme devono imparare a riconoscerne i sintomi
per preservare la loro salute psicofisica e non esclusivamente per un fattore
estetico.
L’attività fisica durante la gravidanza mira al mantenimento di una corretta
postura, inoltre imparare a respirare in maniera corretta è importante per
coordinare diaframma e pavimento pelvico riducendo la possibilità che la linea
alba si laceri.
Fare passeggiate, un corso di acquaticità per gestanti e
ginnastica per rafforzare il pavimento pelvico sono assolutamente consigliati.
Imparare a conoscere il proprio corpo ed entrare in contatto con la muscolatura
pelvica aiuterà durante il travaglio e il parto ma soprattutto nel post parto.
Durante i 9 mesi le mamme possono anche utilizzare una fascia (quella che si
utilizza per i neonati) per sostenere la pancia e per respirare meglio (meno
dolori di schiena, più aria nei polmoni e meno dolori pubici).
Eviterei invece pancere soprattutto nel post partum poiché
comprimono gli addominali e non li fanno lavorare, inoltre determinano un
aumento della pressione intra-addominale che, di conseguenza, spinge gli organi
verso il basso.
Chiaramente laddove ci si volesse sottoporre ad un intervento di
addominoplastica, consiglierei di farlo dopo l’eventuale secondo parto, poiché
la diastasi ed eventuali patologie erniarie potrebbero recidivare.
Dott. ssa Luna Arbore, Ostetrica