Prendere in considerazione l’episiotomia come fattore predisponente a strutturare una diastasi addominale patologica, alla luce delle conoscenze più recenti, è senza dubbio una riflessione più che costruttiva e fondata per poter essere ancora più precoci e performanti nella prevenzione e nella riabilitazione delle diastasi addominali.
Nello specifico l’episiotomia inciderebbe negativamente in quanto alterando l’equilibrio e l’elasticità del pavimento pelvico, innescherebbe un alterazione del bilancio della distribuzione delle pressioni e delle tensioni addomino-pelviche creando così un terreno predisponente al l’instaurarsi di una diastasi addominale patologica.
Vediamo nel dettaglio cos’è, quali sono le conseguenze e quali sono le strategie per provare ad evitarla.
L’episiotomia è un’operazione chirurgica che consiste nell’incisione del perineo (piano cutaneo e muscolare) per allargare l’apertura vaginale. Introdotta nella pratica ostetrica dalla metà del Settecento, viene sempre più utilizzata, tanto da divenire negli anni Ottanta un intervento praticato sulla quasi totalità delle donne al primo parto. Oggi, in base ai recenti dati dell’Istituto Superiore di Sanità, risulta ancora molto praticata: prendendo in esame i soli parti naturali (esclusi cioè quelli con ventosa o forcipe) al nord la sua incidenza è del 60.4%, al centro del 66.1% e del 79.0% al sud.
Le conseguenze che si possono presentare sono:
– aumento delle emorragie post-parto (l’episiotomia ha un effetto inibitorio sulla secrezione di ossitocina, un ormone che tende ad aumentare le contrazioni uterine, importanti per l’arresto dell’emorragia derivante dal distacco della placenta);
– dolore locale che può durare settimane o mesi dopo il parto, ostacolando la ripresa dei rapporti sessuali e arrivando, in alcuni casi, a interferire persino con l’allattamento;
– la ferita può complicarsi con infezioni; nei casi più gravi si possono addirittura venire a formare delle fistole retto-vaginali;
– riduzione significativa di tonicità del pavimento pelvico;
– dispareunia: dolore durante i rapporti sessuali;
– vestibolite vulvare: rossore a livello del vestibolo vaginale, associato a dolore alla pressione tipicamente alle ore 5 e 7 dell’introito vaginale (la stessa sede dell’episiotomia), con presenza di un ipertono di grado variabile del muscolo elevatore dell’ano (il principale muscolo del pavimento pelvico).
Per evitare l’episiotomia è importantissima la preparazione del perineo durante tutti i 9 mesi di gravidanza attraverso:
➡️il benessere muscolo-scheletrico del bacino in particolare e di tutto il quadro pelvico;
➡️ l’esercizio del pavimento pelvico attraverso sessioni di stretching e lavoro muscolare;
➡️ il massaggio perineale.
❗️È importante far presente la propria preferenza per evitare l’episiotomia,fin da subito, al team ostetrico e ginecologico della sede in cui abbiamo scelto di partorire e comunque ben prima di arrivare alla fase espulsiva del parto. È giusto anche dare istruzioni al riguardo al proprio partner in modo tale che possa essere lui la tua voce con il personale sanitario al momento del parto.
Dott.ssa @maria marinaro
Fisioterapista ed osteopata
Io Parto Positiva